Ne servono altre
200 mila per far sì che nella primavera prossima i cittadini e le cittadine italiane possano esprimersi su temi cruciali come
scuola, ambiente e beni comuni (per abrogare gli aspetti peggiori della legge 107 la cattiva scuola di
Renzi, per bloccare il piano nazionale che prevede la costruzione di altri 15
inceneritori, per evitare la concessione di nuove
trivellazioni in mare o in terra, per contrastare la direttiva ministeriale di
privatizzazione dei servizi pubblici). Giugno è l'ultimo mese di raccolta: ai banchetti e presso i municipi.
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