Resta il
divieto dell’uso nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili”, nei
parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per
bambini, cortili e aree verdi interne a
scuole o
ospedali, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura.
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