Al processo penale (avvelenamento doloso e dolosa omessa bonifica) il Comune di Alessandria
finge senza troppo disturbare di fare la parte civile contro Solvay,
chiedendo addirittura il risarcimento danni; per ri-compensare il quale
si fa sponsor della multinazionale belga. Così quest’anno avviene per lo
spettacolo allestito (maltempo o nube tossica permettendo) davanti o
dentro lo stabilimento di Spinetta Marengo: “La gabbianella e il gatto”, una splendida rappresentazione di Federica Sassaroli tratta dal romanzo di Luis Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Il gatto Zorba è Solvay, la gabbiana Hengah è Ausimont
e la gabbianella è lo stabilimento: la sponsorizzata Solvay cerca di
impadronirsi della parabola di Sepulveda che inneggia alla speranza di
salvezza della natura. Invece le differenze sono abissali, come aveva
avvertito Sepulveda: “In questa terra mentiamo per essere felici. Ma
nessuno di noi confonde la bugia con l’inganno”. I bambini alessandrini,
almeno loro, non si faranno confondere. Infatti, nella fiaba di
Sepulveda la gabbiana Hengah è vittima dell’inquinamento (petrolio in
mare) mentre nel dramma della Fraschetta è la stessa gabbiana Ausimont
che ha provocato l’inquinamento (cromo e altra ventina i veleni). La
gabbiana Hengah morente affida l’uovo al gatto Zorba “nero grande e
grosso”, con la promessa che ne prenderà cura e insegnerà a volare alla
gabbianella Fortunata. Il gatto Solvay nero grande e grosso, invece,
l’uovo (lo stabilimento chimico) dalla gabbiana Ausimont se lo compra, e
dunque senza la promessa di bonificarlo. Il gatto Zorba cova e cura e
allena al volo la gabbianella Fortunata con l’aiuto degli amici mici e
del poeta, mentre il gatto Solvay non sta curando l’uovo stabilimento
lasciandolo marcire con la complicità degli amministratori locali, e per
questo sarà presto condannato dal poeta Corte di Assise. Altro è il
finale della fiaba di Sepulveda: la gabbianella Fortunata spicca in volo
quando tutti hanno compreso che “Vola solo chi osa farlo”. E vivranno
felici e contenti. Altro è il finale della nostra realtà, e altro il
titolo: “Storia di una gabbianella e del gatto che NON le insegnò a
volare”.
Clicca qui La Stampa "Il gatto non insegnò alla gabbianella il volo"
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Clicca qui La Stampa "Dopo Goldoni-Molière ora tocca alla Sassaroli"
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