Al processo
Solvay-Montedison in Corte d’Assise d’Appello di Torino, nella sua memoria
Lino Balza presenterà due testimonianze che sono emblematiche del
dolo diretto, cioè della piena conoscenza –diretta- degli Amministratori delegati per l’
avvelenamento doloso delle acque di Spinetta Marengo destinate all’
alimentazione (art. 439 c.p.). Uno dei tre è il belga
Bernard de Laguiche, clamorosamente
assolto in primo grado ad Alessandria benché non fosse imputato solo per la carica di amministratore né per il
teorema “non poteva non sapere”, degli arcinoti archivi “segreti” ad esempio, o delle
denunce penali per i muri che trasudavano
cromo esavalente, bensì per la sua conoscenza diretta e documentata dell’avvelenamento. De Laguiche, che nel frattempo è andato a godersi la pensioncina ai Caraibi, è stato raggiunto dalla seguente
lettera (pubblicata su Ambiente Delitto Perfetto, di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, pagg. 518, terza edizione),
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