Se, inchieste giudiziarie permettendo, il Tav Terzo Valico
ligure piemontese sarà compiuto nel 2021, in realtà penalizzerà il
porto di Genova impreparato sulle infrastrutture. L’opera conclusa (53
chilometri di gallerie fra rocce amiantifere sparse in discariche
alessandrine) non servirà agli scopi dichiarati in quanto irrealizzati i
collegamenti necessari, anzi sarà una beffa (costosa e dannosa) che
favorirà i porti del Nord Europa che potranno così penetrare meglio nel
mercato della Pianura padana. Secondo gli affaristi della “Linea
ferroviaria di Alta capacità Genova Milano”, invece, mancherebbe ai
porti liguri solo la velocità di passare con le merci l’Appennino in 24
ore per essere concorrenti con Rotterdam, velocità fondamentale (che
siano tutte merci deperibili e senza refrigerazione?) conseguibile
appunto con il Terzo Valico. Gli affaristi fingono cioè di non
comprendere che l’apertura del tunnel del Gottardo ha definitivamente
chiuso la concorrenza con Rotterdam che beneficia di questa
infrastruttura in più per sottrarre il traffico ai liguri dal nord al
sud Europa. Il vero concorrente dei porti nordici diventerà Trieste che
usa ancora ferrovie costruite dagli austriaci ma che ha saputo farle
fruttare invece di nascondersi passivamente -come ha fatto Genova-
dietro il dito del Terzo Valico.
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