Trasformare l'Olocausto in una risorsa politica serve ad Israele in primo luogo nella lotta contro i palestinesi.
Quando su un piatto della bilancia c'è l'Olocausto,
insieme alla coscienza (giustamente) colpevole dell'Occidente,
l'espulsione dei palestinesi dalla loro terra, nel '48, è minimizzata ed
offuscata ... Separare il genocidio del popolo ebraico dal contesto
storico del nazismo e dal suo scopo di uccidere e soggiogare, e dalla
serie di genocidi perpetrati dall'uomo bianco fuori d'Europa, ha creato
una gerarchia fra le vittime, in cima alle quali stiamo noi. I
ricercatori sull'Olocausto e l'antisemitismo cercano balbettando le
parole, quando a Hebron lo stato porta avanti la pulizia etnica tramite i
propri emissari, i coloni, e ignorano le enclave ed il regime di
separazione che sta instaurando. Si denuncia come antisemita, se non
come negatore dell'Olocausto, chiunque critica le politiche israeliane
verso i palestinesi “. (Amira Hass, giornalista israeliana)
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