lunedì 26 marzo 2018

La Corte Costituzionale boccia decreto salva-Ilva del 2015.

Che aveva consentito di proseguire l’attività degli stabilimenti, malgrado l’autorità giudiziaria ne avesse disposto il sequestro per reati relativi alla sicurezza dei lavoratori. La Corte: “Il governo ha finito col privilegiare in modo eccessivo l’interesse alla prosecuzione dell’attività produttiva, trascurando del tutto le esigenze di diritti costituzionali inviolabili legati alla tutela della salute e valori tutelati dalla Costituzione porta a ritenere che la normativa impugnata non rispetti i limiti che la Costituzione impone all’attività d’impresa”. Per leggere il testo integrale clicca qui. La produzione continua ancora, nonostante il pronunciamento della Corte Costituzionale, ma nel frattempo si aprono nuovi scenari circa la legittimità della prosecuzione dell'attività ILVA "a tutti i costi".

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